
Sant’Ivo alla Sapienza: il sigillo di Salomone
Domenica 26 marzo, Roma nascosta aprirà in escusiva le porte del complesso di Sant’Ivo alla Sapienza. Scopriremo insieme i segreti esoterici del Borromini e del Barocco.
I posti sono limitati (25 max). Per partecipare, compila il modulo per prenotarti al seguente link:
Informazioni sulla visita
«Chi segue gli altri non gli va mai inanzi. Ed io al certo non mi sarei posto a questa professione col fine d’esser solo copista». Così Francesco Borromini nell’Opus Architectonicum descriveva la sua vocazione per l’architettura. Un’idea che segna l’intero percorso esistenziale di Borromini e che forse trova una delle sue sintesi più elevate nella chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza. Situata all’interno del cortile del Palazzo della Sapienza, antica sede dell’Università di Roma, tale chiesa, dedicata al patrono degli avvocati, fu realizzata tra il 1642 e il 1660. Borromini disegnò una pianta del tutto originale, basata sull’intersecazione di due triangoli equilateri: una stella a sei punte. La pianta rappresentava il sigillo di Salomone, sintesi del pensiero ermetico e massonico, al cui interno erano rintracciabili tutti gli elementi naturali: fuoco, acqua, aria, terra.
Come testimoniato da padre Girolamo Maria Fonda, in soli trentadue anni furono ben quattro i fulmini che si abbatterono sull’estremità della cupola, non senza lasciare traccia. Simbolismo, massoneria, misticismo, numerologia, filosofia, cultura. Tutto questo è alla base della costruzione di Sant’Ivo alla Sapienza, uno dei massimi capolavori di Borromini. Un luogo ricco di misteri e segreti ancora da scoprire…
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